13/12/2015, Grotta di Monte Cucco.
E’ giovedì sera e con Stefano decidiamo che il nostro nuovo obbiettivo di rilievo sarà il tanto temuto Meandrino. Sono elettrizzato da questa nuova sfida tanto che la notte prima praticamente non dormo, i racconti e le storie che vengono raccontate lo rendono uno dei posti più ostili e temuti del Cucco.
All’ultimo si aggiunge anche il nostro presidente Felice, quindi dopo il solito appuntamento al bar di Ponte San Giovanni si parte in tre, altra sosta colazione a Sigillo e via dritti verso la nostra meta. Arrivati sotto il tiro nel vuoto del baratro rimaniamo bloccati nel traffico con il corso speleo di Pescara, ne approfittiamo per sostituire una corda del Baratro lesionata già da qualche settimana con una che ci siamo portati proprio per l’occasione. Sistemata la corda possiamo riprendere la nostra marcia fino ad arrivare al Meandrino, qui breve sosta e si riparte riarmando una nuova via e portando avanti il rilievo proseguendo solo d’intuito nel trovare la via più comoda fatta di sali e scendi. Proseguiamo per qualche ora, poi decidiamo che per questa volta può bastare, qualche foto, recuperiamo il materiale e lentamente guadagniamo l’uscita. Abbiamo fatto poco rilievo ma almeno abbiamo iniziato.
Matteo
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