09/08/2014, Grotta di Monte Cucco.
Questo fine settimana non abbiamo la possibilità di organizzare un campo di un paio di giorni ma decidiamo comunque di raggiungere la zona esplorativa nei pressi di Sala Agnese. Questa volta l’obbiettivo non è quello di infastidire la frana, troppo lontana per essere raggiunta in un solo giorno, non avremmo il tempo di lavorarci in maniera seria. Decido comunque di seguire l’istinto di Matteo, convinto più che mai che ci sia una naturale prosecuzione della galleria delle 3 corde rimasta ignorata a causa delle grandi e spettacolari dimensione del pozzo Cristiano. Alle 8 siamo già in macchina diretti verso la grotta del Monte Cucco….la giornata è affollata perché è l’ultimo giorno dei campionati Mondiali di Deltaplano ed i prati iniziano a riempirsi; conosciamo comunque molto bene la strada e partiamo senza troppe soste alla volta della galleria delle 3 corde subito sopra Sala Agnese. Con noi ʺsoloʺ i viveri e 50mt di corda da 10,4 di colore bianco rosso acquistata il giorno prima….il trapano con le batterie, gentilmente concesso da Roberto, ci aspetta in Sala Agnese dalla settimana precedente. Salendo per il terzo ramo ci soffermiamo un’oretta a recuperare una corda e ad osservare una saletta che fino ad oggi ci era rimasta nascosta; e pensare che ci saremo passati un milione di volte. Finalmente giunti in sala Agnese rifacciamo i sacchi e ci carichiamo anche della sacca d’armo e del trapano; non arrivo neanche a metà della galleria delle tre corde che Matteo a circa 50 m da quello che doveva essere il nostro obbiettivo si fa cogliere dalla curiosità di osservare un buchetto che sembra che allarghi……in effetti la strettoia da superare, almeno in discesa, non risulta essere proprio fastidiosissima ed una volta entrato inizia a dire che il meandro prosegue…..in discesa e poi allarga…..in salita e poi parte un pozzo e dall’alto arriva dell’acqua. Ormai ci siamo, non possiamo lasciarlo completamente inosservato questo ʺnuovo angolo di montagnaʺ, armo la discesa nella strettoia e su invito di Matteo mi decido ad entrare. Siamo molto vicini a Sala Agnese, e la parte che scende sembra proprio andare in quella direzione, è per questo che dopo aver ʺdissarampicatoʺ i primi due pozzi, decidiamo di utilizzare la corda a nostra disposizione nella parte opposta del meandro. Da sopra scende acqua, della quantità di una docci lasciata completamente aperta, è per questo che le pareti del pozzo che scendono sono di solido calcare bianco candido. Senza troppi indugi fissiamo la corda e scendiamo senza badare alla finestra situata sulla metà del pozzo. Scesi circa 15mt la doccia diventa obbligatoria, mi sacrifico io per capire che in questo punto il pozzo stringe in una gelida cascatella stretta che non permette il passaggio dei fangosi speleo. Risaliamo quindi sulla finestra precedente ignorata ed armiamo, CONTINUA…..Ora che sono zuppo non posso fermarmi, o il freddo prenderà presto il sopravvento….si scende per altri 15m, dopo di che la prosecuzione è oltre una strettoia asciutta che va forzata, in cui si sentono rotolare i sassi per alcuni secondi.È ora di andare, abbiamo promesso di uscire presto questa volta; Il pozzo Bianco Rosso dovrà aspettare ancora un pò per dare spiegazioni più convincenti su cosa ci stia a fare in quel tratto così pieno di vuoti.
È comunque necessario tornare a rilevare diverse parti che sono rimaste ormai ʺindietroʺ ma che grazie al rilievo ci farebbero capire molte cose. Inoltre siamo di nuovo rimasti a corto di corde ed il trapano di Roberto dovrá tornare al proprietario…..
Guiducci Matteo
Brustenghi Lorenzo