18/11/2018, Grotta di Monte Cucco
Si decide per il disarmo della Fluoresceina con il recupero del materiale anche personale che ormai è li da qualche anno. Siamo in quattro, Matteo, Lorenzo B. Lorenzo S. e Roberta alla sua prima uscita post corso.
Ci portiamo anche tutto il necessario per tentare una ulteriore disostruzione così da poter escludere ogni dubbio sul fatto che non si passa.
Il Cucco in questa domenica di metà novembre si tinge d’inverno, vento forte da nord nebbia e temperatura sotto zero con pallini di ghiaccio sparati in faccia come aghi è l’accoglienza a noi riservata, ma il Cucco è così e ci piace anche per questo.
Una volta entrati si procede verso il nostro obbiettivo, incontriamo anche un po di traffico al pozzo Perugia dove stava transitando il Gruppo Speleo di Fabriano con l’uscita del loro corso di introduzione. Man mano che scendiamo facciamo anche due conti e decideremo di modificare la nostra meta puntando a obbiettivi più vicini rimasti indietro. Iniziamo con il rilevare un pozzetto lungo la Burella che ci aveva sempre incuriosito ma passandoci sempre di corsa non ci avevamo mai messo la testa. Una volta alla base si nota come alti speleo gli hanno dedicato molto tempo per renderlo percorribile, sul fondo si sente distintamente il rumore d’acqua molto vicino ma la stretta fessura non consente il passaggio. Procediamo la discesa della Burella fino all’Orco, qui rileviamo lo stretto meandro che conduce ad un pozzo molto bagnato ma prima di raggiungerlo gli diamo anche una smussata agli angoli rendendolo percorribile da tutti. Durante questa operazione Lorenzo S. accompagna Roberta fino al Salone Canin così da non sentire troppo freddo e vedere una delle sale più belle del Cucco. Una volta terminato il rilievo ricompattiamo il gruppo e si torna fuori con un soffice strato di neve che ricopre il monte fino alle macchine. La giornata termina con l’ottima cena al Villa Anita.
Matteo e Lorenzo B.
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