15/11/2014, Grotta di Monte Cucco.
Causa miei impegni di lavoro partiamo tardi, alle 13 siamo al conad di Sigillo per pranzare con un panino.
La grotta è piuttosto affollata già dal sentiero, fa comunque piacere parlare con gli eugubini ed i marchigiani dei progetti e zone d’interesse COMUNE.
Stefano Romani ed Alessandro Urbanelli sono già entrati dalla mattina e stanno rilevando le zone presso il pozzo Birone; io e Matteo ci dirigiamo per l’ennesima volta sulla finestra destra del baratro……decisi che questa sarà la volta in cui riusciremo a finire il rilievo di questa labirintica zona; in fondo manca solo un cunicolo.
Come in tante altre parti della grotta non siamo mai stati su questa condotta. Nel vecchio rilievo possiamo dire che praticamente non esiste e ci muoviamo sulla base dei racconti letti e sentiti dal gruppo di Buio Verticale che, circa 2 mesi fa, aveva percorso il “budello”. Sono entrati nella finestra incuriositi dal traverso che avevamo montato noi la settimana precedente per accedere alla zona che era diventata interesse del rilievo per cercare di stringere il cerchio intorno all’imponente Salone Saracco.
Ci togliamo gli imbrachi e come due coglioni novelli, presi dalla foga del rilievo, partiamo armati di solo distoX, palmare e batterie per il casco.
Si striscia tipo allenamento militare, la base della condatta è fango compatto, umido ma solido. Non si riesce nemmeno a gattonare, petto al suolo e mento che sfiora il pavimento, difficili anche le operazioni di “semplice” rilievo. Le molteplici concrezioni spesso ci rendono tutto tortuoso in quello che in realtà sarebbe un “tubo” abbastanza lineare.
È disarmante la presenza dell’immensa quantità di fango presente, frequentissime le ossa di pipistrelli, escrementi e un cranio……Matteo individua anche dei vermetti bianchi, con la testa così vicina al suolo non ci sfugge niente.
La condotta, per la prima parte più corta, scende verso il basso, per poi tornare a salire per tutto il resto del rilievo; la pendenza non è molta, anche se in alcuni tratti è maggiore.
Oltre allo scomodo il cunicolo si divide e pazientemente, su insistenza di Matteo (forse è comunista), decidiamo di imboccare il ramo di sinistra, tanto va comunque rivisto tutto per essere rilevato.
Scopriremo in un secondo momento che le biforcazioni incontrate si congiungeranno a formare anelli con la parte destra del bivio citato precedentemente, tranne una.
Arriviamo in un punto in cui il cunicolo si presenta a T con una parte a sinistra che punta verso il basso, inaccessibile causa riempimento di fango ed una parte a destra che tende a salire verso l’alto.
Sono io davanti e non c’è spazio a sufficienza per scambiarci di posto per far provare a passare Matteo, che ormai ha preso la fama di “fessurista”.
Decido di non farmi i cazzi miei; tolgo un po’ di detrito, guardo meglio: “condotta vergine”, passaggio angusto e procediamo rilevando l’ennesimo buchetto ri-prova che al cucco c’è ancora molto da guardare. Dopo pochi metri arriviamo in una saletta, l’unica via comoda percorribile è un pozzo di circa 7/8 metri che scende in maniera verticale. Matteo va avanti e, non essendo larghissimo, riusciamo a scendere in contrapposizione….
Stringiamo i denti e torniamo al bivio; proseguiamo il rilievo sulla destra disegnando e percorrendo gli scomodi anelli che si aggirano e si rincontrano……finalmente…
Prendiamo fiato, siamo stanchi e dopo 5 ore di rilievo e 120 m di condatta di merda ci siamo pure rotti……le “ginocchia”.
Sono 2 ore che l’aria ci arriva in faccia, tesa, fredda, costante ed in questo punto è più facile capire da dove viene. Due, forse tre, corte condotte tendono a perdersi in discesa verso il fango; mentre, continuando a salire, il vento aumenta ma il budello si stringe…….in questo tratto ci è passato solo Mirko davanti a noi e si vede…..3/4 strettoie consecutive e decidiamo di concludere lì il rilievo.Lasciamo, per ora, ad altri il privilegio di battere a fondo la zona che, dalla vista in pianta, suscita un discreto interesse.
Per tornare ai sacchi facciamo una bella sudata, mangiamo e ci avviamo all’uscita; tentiamo qualche foto nel tiro nel vuoto del baratro, alla turistica stranamente accesa e ci cambiamo come di consueto sotto la scala.
Arrivati fuori ci piombano addosso innumerevoli messaggi sui telefoni “dell’incidentino” avvenuto ad una ragazza delle Marche.
Sono le 2e30 di notte quando arriviamo in pasticceria per un sandwich ed un caffè……quattro chiacchere con Katino che ancora sta in giro per colpa del soccorso e torniamo a casa……domani c’è il pranzo degli ottant’anni del GSCAIPG e non sarà facile affrontarlo con poche ore di sonno alle spalle…….
Lorenzo e Matteo
Vista in pianta del rilievo che da l’idea di dove punta la nuova condotta.. Nel NULLA.!