09/02/2015, Valdorbia.
Torno con Renegade nelle Miniere di Valdorbia.
Partiamo da Ponte San Giovanni e Renegade mi fa “non ho fatto colazione, andiamo al bar!”. La cameriera è un cesso.
Passiamo da Gubbio per scheggia si fa prima, andiamo a prendere i panini in un bar che conosce lui, cameriera 40enne con un culo da favola.
Arriviamo all’ingresso, scopo dell’uscita individuare ingresso alto e recuperare un fragile cristallo,
Andiamo a recuperare il cristallo e lo blindiamo tra 2 pannelli di plexiglass, poi gironzoliamo nella parte bassa almeno altri 2 livelli, poi puntiamo verso la parte alta, un vero labirinto , troviamo una traversina di ferro, anche qui usavano i binari per il minerale, ci accorgiamo di avere fatto un anello, puntiamo in un altra direzione e cambia l’odore, rametti ed aghi di istrice.
Troviamo rapidamente l’uscita, poi torniamo dentro sono le 11, gironzoliamo ancora un po poi usciamo, invece di andare all’auto andiamo in direzione opposta e troviamo rapidamente un’altra coppia di ingressi vicini.
Renegade “questo è chiuso”, il mio va nel buio anche se non c’è aria, taglio corto”questo va”
Ancora più avanti vediamo un distacco di frana sarà sui 1000 metri cubi, guardo a valle ma non c’è il deposito, mi sembra strano e poi c’è una specie di arco che sta proprio laggiù ??????
Renegade scende alla sua maniera ossia da incosciente e comincia a strillare “c’è una grotta c’è un pozzone”.
Parte un pozzo verticale sui 20-30 metri, è la frana è andata tutta lì, non capisco se è naturale o artificiale, Renegade mi maledice perché ho sentenziato che “l’imbrago non serve”.
Scendiamo alla strada sul percorso troviamo un altro ingresso e quindi il pozzo è artificilale.
in breve la miniera attualmente ha 8 ingressi e si estende nord sud per almeno mezzo km.
e le miniere in tutto sono 3
Alessandro Urbanelli