27-28/02/2016, Grotta di Monte Cucco.
Partiamo da Perugia alle 08:00, siamo io (Matteo) e Lucia, gli altri tre, Lorenzo, Francesco e Roberto partiranno a metà mattina e ci raggiungeranno in grotta.
Il meteo non promette niente di buono, il cielo nero ben presto ci regala una nevicata che ci accompagna fino all’ingresso, avvisiamo gli altri del meteo e delle tracce di un branco di lupi nella zona della Valcella e ci inabissiamo verso il nostro obbiettivo. Lucia fa strada, pozzo dopo pozzo in tre ore arriviamo a Sala Agnese, ci fermiamo giusto il tempo di recuperare tutto il materiale necessario per disostruire, lasciare un messaggio con l’orario e ripartiamo lasciando una parte di materiale in bella vista per la seconda squadra che ci avrebbe dovuto raggiungere. Carichi come muli risaliamo le corde del ramo 8½ raggiungendo la nostra meta, diamo uno sguardo veloce al meandro, qualche tentativo di passaggio senza successo e decidiamo di allargare la strettoia. Si lavora scomodi, poco lo spazio dove muoversi e nella maggior parte delle volte non si può girare neanche la testa. Dopo qualche ora di lavoro allarghiamo una piccola parte, tento nuovamente il passaggio ma solo in parte ci riesco, ancora troppo stretto ma almeno adesso vedo come prosegue. Stretto, un meandro che prosegue bello stretto, demoralizzato comunico a Lucia che non si passa e decidiamo di ritornare indietro, gli altri ancora non si vedono il che è strano perché dai nostri calcoli dovevano essere già con noi. Scendiamo veloci e alla base dell’ultimo pozzo incontriamo gli altri che erano appena arrivati “in ritardo”, comunico anche a loro che sopra non si passa e decidiamo un piano alternativo, tra le tre ipotesi fatte condividiamo quella di Roberto con la Somma che Scotta, ci dividiamo in due squadre e partiamo. Lorenzo e Roberto vanno avanti con l’obbiettivo di risalire e disostruire il pozzetto dove 3 anni fa sempre loro si erano fermati con l’esplorazione mentre io, Lucia e Francesco ci dedichiamo al rilievo di questo ramo che ancora ci manca. Di noi tre nessuno è mai stato in questo ramo e non sappiamo quello che ci aspetta, procediamo lenti per effettuare il rilievo al meglio, dopo una serie di passaggi impegnativi Lucia decide che per oggi basta con tutti questi meandri e ci dice che aspetterà un po’ e se avrà voglia tornerà in Sala Agnese. Da qui procediamo io e Francesco faticando parecchio nei vari passaggi stretti e con gli armi assolutamente esplorativi, finalmente raggiungiamo gli altri due alle prese con la disostruzione sulla volta del pozzo dove si vede uno stretto meandro che riprende la sua folle corsa. Lorenzo ci spiega che altri speleo avevano gia tentato la risalita e la disostruzione ma sbagliando nettamente il punto di accesso. Rimaniamo anche noi li per assistere agli ultimi tentativi di allargare il passaggio ma per oggi vince lo stretto meandro, sono le 01:00 passate e decidiamo di tornare al campo, lungo la discesa facciamo qualche foto e ritroviamo Lucia infreddolita, ma assolutamente a suo agio, che da 4 ore ci aspettava ferma. Arrivati in Sala Agnese ci rifocilliamo e Roberto si dedica al montaggio di una tenda fai da te, allestito il tutto cerchiamo di stringerci il più possibile per entrare in 5 su uno spazio per massimo 4 persone e finalmente ella 03:00 passate ci mettiamo a dormire. La mattina ci svegliamo con comodo e dopo qualche foto al campo tutti insieme si riparte per uscire il tardo pomeriggio, fuori ci aspetta vento e pioggia che ci fa compagnia fino alle macchine. Chiudiamo la due giorni di grotta con la solita cena al Villa Anita riguardando il rilievo appena realizzato.
Matteo
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