07/03/2020 – Grotta di Monte Cucco
Ancora Cucco. Lorenzo è deciso e irremovibile, si vuole togliere quel punto interrogativo sul Camino della Bestia a costo di farsi la risalita in solitaria. A me piaceva fare altro se ci fosse stata una squadra numerosa ma gira che ti rigira saremo soltanto in due e quindi che la Bestia sia.
A differenza della settimana passata questo sabato è decisamente invernale e la nevicata in corso mentre saliamo verso la grotta lo dimostra.
Una volta dentro ci cambiamo e rapidamente raggiungiamo l’Infernaccio, recuperiamo due corde e dritti all’obbiettivo. Spuntino rapido e Lorenzo parte con tutto il necessario per attrezzare una sosta all’altezza del primo frazionamento dopo aver risalito una ventina di metri, da qui si nota come il camino principale si sdoppia.
Preparata la sosta lo raggiungo e dopo essermi messo “comodo” iniziamo la risalita, io faccio sicura mentre Lorenzo risale, un passino alla volta, le pareti sono verticali, non l’asciano mai la possibilità di guadagnare qualche centimetro in arrampicata. Fortunatamente la roccia è bella compatta ed ogni martellata riecheggia nel pozzo dando un suono confortante, il Panasonic del gruppo fa il resto avvitando anche i multimonti e risparmiando le nocchie di Lorenzo.
Le ore passano e la strada per arrivare in cima è valutabile sui 15 metri circa, ora dalla posizione raggiunta Lorenzo può vedere quella che sembra la sommità del camino dove le dimensioni si riducono ad un apparente meandro, chissà cosa ci aspetterà quel nero che passo dopo passo stiamo illuminando?
Decidiamo di fermarci, fuori nevicava e non vorremmo avere spiacevoli sorprese quando usciremo. Armo doppio, frazionamento seguito da deviatore e la via è pronta per la prossima avventura, chissà tra quanto visti i tempi che corrono. Una volta usciti l’aria è bella fredda, la catena che chiude il cancello è un blocco di ghiaccio ma fortunatamente il VD-40 che avevamo messo la mattina sul lucchetto fa la differenza e usciamo senza problemi raggiungendo la macchina dopo una bella camminata su un soffice manto bianco. Finiamo la giornata con una buona pizza e l’assordante rumore di un diciottesimo al Villa Anita.
Matteo
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