Alla ricerca di nuovi ingressi

19/05/2018, Monte Cucco

Questa volta niente grotta anche se l’uscita è finalizzata alla ricerca di nuovi ingressi. L’obbiettivo di giornata è raggiungere e verificare un buchetto sulla parete Nord del Cucco che avevo notato un mesetto fa. Siamo in quattro, io, Lorenzo Scialò, Alessandro Urbanelli ed il suo allievo personale ….. Si parte alle 13:00 dopo un rapido spuntino al Bellanapoli ed un caffè a Sigillo. Arriviamo a Pian di Monte dove un bel vento proveniente da nord ci accoglie rendendo l’aria freschina, il cielo a tratti sereno e a tratti coperto da nuvoloni neri che sfilano via veloci. Diviso il materiale ci mettiamo in cammino verso la parte alta del monte, dando ogni tanto uno sguardo per cercare di individuare il punto migliore da dove scendere. Da sopra il buchetto non si vede quindi scendiamo un po alla cieca lungo uno dei canali che poi si gettano nel vuoto lungo la parete nord. Montata la corda inizio la discesa controllando accuratamente ogni possibile anfratto fino ad individuare un buchetto. Cerco di capire se fosse proprio lui ma la nebbia che va e viene non mi fa orientare bene. Decido di scendere ancora, frazionare su una bella pianta e lasciare agli altri il compito di ispezionare il buco convinto che quello che cercavo fosse più grande e più in basso, magari ingannato anche dalla distanza. Proseguo la discesa fino alla fine dei 100m di corda che avevo arrivando praticamente sul bordo finale del canalone che si getta giù in verticale lungo il paretone. Diavolo, sono abituato alla discesa di grandi verticali in grotta ma ritrovarsi così in parete con un vuoto tanto grande mette un po di soggezione anche se il panorama è fantastico. Nel frattempo mi raggiunge anche Lorenzo dopo aver ispezionato il buchetto che chiude poco dopo. Trovo anche altri due anfratti ma pieni di terra. Nel frattempo tra uno sprazzo di sereno e l’altro mi oriento e capisco che il buco ispezionato da Lorenzo è proprio quello che avevo visto da lontano, peccato da lontano faceva ben sperare. Risaliamo recuperando il materiale per poi fare la vetta e perdere l’orientamento riscendendo verso valle, fortuna che poco dopo la nebbia sparisce lasciandoci ritrovare la strada giusta.

Matteo

 

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