11/02/2018, Grotta di Faggeto Tondo
Si torna per la terza volta di fila al Faggeto Tondo. Ormai è diventata una questione personale, vogliamo terminare il rilievo della grotta. Saremo in 5, Matteo, Lorenzo B. e Federico più Alessandro e Lorenzo S. aggregati all’ultimo dato che inizialmente sarebbero dovuti andare al Cucco.
Saliamo veloci fino all’imbocco della Zampa Destra, nostro obbiettivo giornaliero. Iniziamo la discesa della galleria portando avanti li rilievo con Matteo e Lorenzo B. agli strumenti e gli altri tre che si alternano nella presa dei punti e la verifica di ogni condotta dato che nessuno di noi conosce la zona. Seguiamo la via principale percorsa anche da una leggera corrente d’aria lasciando in sospeso un paio di bivi. Arrivati sopra un pozzetto scendiamo in disarrampicata ritrovandoci sopra uno sprofondamento più ampio, ci siamo quasi alla fine del ramo, questa qui sotto è la Sala Calypso. Ci affacciamo, scrutiamo intorno a noi ma niente, nessuna possibilità di scendere senza una corda, che sfiga doversi arrestare a pochi metri dalla fine e pensare che in macchina avevamo avuto anche qualche sospetto che potesse servire una corda. Rassegnati al doverci ritornare per terminare l’opera torniamo indietro e rileviamo le condotte lasciate in sospeso con l’esplorazione di quattro metri di galleria ad opera di Alessandro e Lorenzo S. che dopo la rimozione di detrito superano una scomoda strettoia si ritrovano in una piccola nicchia la quale purtroppo chiude. Peccato, ma vale sempre la pena provarci non si sa mai.
Usciti dal ramo Zampa Destra ci spostiamo di pochi metri e riprendiamo il rilievo prima in direzione Porta di Ferro per poi virare a destra subito prima del Sifone Secco addentrandoci in una zona labirintica fatta da piccole condotte piene di gesso, trovando anche una particolare concrezione con la forma di un fungo. Decidiamo di visitare questa zona della grotta in quanto nel vecchio rilievo si sono scordati di rilevarla, tralasciando quello che a noi sembra un pezzo importante del puzzle. Lasciamo capisaldi fissi dove incontriamo bivi e seguiamo quella che sembra la via principale attraversando i resti di un sifone secco con un soffice pavimento di fango asciutto, ora ci siamo, la scritta a matita “hanno qui inizio i Vicoli Gualdesi 31/1/88” ci fa capire che siamo nella direzione giusta, fino ad ora conosciuti solo grazie al racconto dettagliato fatto da Vittorio Carini, uno degli esploratori del ramo.
Oltrepassiamo lo scavo fatto da loro e superata la strettoia entriamo in un ambiente un po più grande, davanti uno scivolo che alla sommità chiude mentre a destra dopo una serie di passaggi stretti si ritrova una condotta con dimensioni accettabili. Facciamo ancora pochi metri ed ecco una serie di bivi che si aprono davanti a noi, basta così è tardi e il DistoX ormai si sta per spegnere. Solito caposaldo fisso e si torna verso l’uscita scattando qualche foto e cercando di individuare la Fluorite con la lampada wood portata appositamente da Lorenzo. Terminiamo la serata al Villa Anita studiando il rilievo fatto e progettando la sua continuazione.
Vorremmo ringraziare Vittorio Carini per le dritte fornite utili al ritrovamento di questo angolo di grotta che vista l’assenza di un rilievo precedente ne complica la percorrenza, la sua disponibilità verrà ricompensata una volta terminato il rilievo con la pubblicazione dello stesso dando così un giusto riconoscimento ai loro esploratori dopo ormai 30 anni dall’esplorazione.
Matteo e Lorenzo
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