Battuta Esterna Monte Cucco

30/12/2017, Resoconto battuta esterna Monte Cucco

In settimana mi organizzo con Roberto, lui inizialmente vorrebbe andare in grotta, li in quei posti che profumano di esplorazione sicura ma che non sono così semplici da raggiungere. Solo grazie alle nevicate dei giorni prima convinco Roberto nel fare una bella battuta di ricerca esterna alla quale si uniranno anche Urbanelli, Cozzi Lepri, Volpini e Sargenti.
Arriviamo al Cucco e decidiamo di salire dalla Valcella cercando punti di scongelo all’interno del boschetto dietro la casetta di legno. Saliamo fino alla fine del bosco con neve a tratti fino al ginocchio per poi piegare a sinistra nella zona del Contatto, quello che dovrebbe diventare un nuovo ingresso della grotta, l’unico del Cucco Libero. Qui la neve è spazzolata dal vento ma comunque sufficiente per farci trovare quello che cercavamo, quello che agli occhi di tutti potrebbe sembrare un semplice buchetto sulla neve per noi vuol dire solo una cosa…”GROTTA”. Esatto, li sotto a pochi metri si trova il Pozzo del Contatto, ed anche le coordinate del rilievo confermano la stessa cosa. Proseguiamo la nostra ricerca salendo fino alla croce, da qui ci dirigiamo alla sorgente dell’Acqua Ghiaccia. Battiamo bene la zona segnando ogni punto interessante con il gps. Alle 14:00 se ne vanno tutti e rimaniamo soltanto io e Roberto, proseguiamo senza sosta la battuta di ricerca individuando due bei punti all’interno di un boschetto, spostiamo un po di terra e sassi ed ecco un Geotritone, ottimo siamo sulla strada giusta, ci perdiamo ancora qualche minuto e poi proseguiamo la nostra ricerca. Trovo punti ogni passo tanto che Roberto quasi mi maledice dato che non mi stava dietro nel segnarli con il gps. Sono chiaramente tutti punti che seguono una faglia, allineati uno dopo l’altro distanti non più di un metro l’uno dall’altro. Ci abbassiamo un po di quota e andando verso i canaloni trovo un nuovo punto molto evidente e bello ampio, chiamo Roberto e spostando qualche sasso notiamo una spaccatura discendente, prendo un sasso e lo tiro giù iniziando a contare, 1…2…3…4…5 forse 6, il vento forte non aiuta in questi casi, dentro l’aria calda condensa creando una leggera nebbiolina. Ottimo altro punto da vedere meglio. Vaghiamo ancora un po tra la nebbia che va e viene ma senza trovare più nulla di interessante mantenendo sempre i 1300 circa di quota. Arrivati sopra il pratone che porta al parcheggio tiriamo fuori gli slittini dallo zaino e giù per il ripido pendio come due bambini mentre un gruppetto di curiosi ci osserva dalle macchine. Terminiamo la giornata al Villa Anita raggiungendo gli altri che ci stavano aspettando.

Matteo

 

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