19/11/2017, Grotta di Monte Cucco
Già da un po’ di tempo sento parlare del Gitzmo.
Ogni volta che mi trovo in sede, davanti alla sezione della grotta del Cucco, mi fermo a guardare come è fatto questo pozzo e ogni volta provo ad immaginare come sarebbe andarci.
Finalmente sabato scorso si è creata questa occasione. Con Daniele, Max e Luca ci siamo organizzati per arrivare fin laggiù.
Parto un po’ stanca e un po’ preoccupata, pensando che forse è un obiettivo troppo ambizioso per me.
Comunque ci provo
Arriviamo piuttosto velocemente al Saracco. Da lì all’inizio del Gitzmo e poi giù.
C’è molto fango. I primi tiri attraversano pareti moooolto lisce…inizio a fare mente locale di quanto dovrò scendere e in effetti la tensione sale. Procedo lentamente con un’eccessiva prudenza.
Man mano che scendo, aumento la luce della zebra e cerco di guardarmi un po’ intorno per gustarmi l’ambiente e farci un po’ pace.
Ora il Gitzmo è cambiato, il piccolo rivolo d’acqua che segue tutta la discesa attraversa la parete concrezionata. La corda passa attraverso una fenditura non troppo profonda. Qualche deviatore. Aspetto di raggiungere il Terrazzino dei Brividi avendo in mente che quel punto mi dirà quando saremo a metà….
Sto terrazzino non arriva mai J inizio a pensare che sto pozzo è più profondo di quanto immaginassi 😀
Guardando giù, non vedo più la luce di Luca, che mi precede. Ancora qualche tiro e raggiungo il fondo un po’ incredula e un po’ sollevata .
Il Gitzmo è davvero imponente, ti accoglie ma incute una sorta di rispetto, come se ti trovassi davanti ad un gigante buono che ti ricorda che sei parecchio piccolo rispetto a lui!
Esperienza da ripetere magari pensando di aggiungere il PX per fare un passo in più verso il fondo del Cucco 😉
Valentina
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