Meandrino

09/07/2017, Grotta di Monte Cucco.

Decidiamo di tornare al Meandrino, tanto per fare un po di rilievo ma senza portare corde visto i numerosi fronti aperti tra rilievo ed esplorazioni.

Saremo in tre, Matteo (io), Lucia e Stefano. Tutti molto curiosi di vedere come procede il temibile meandro che dai racconti non promette nulla di buono.

Entriamo e rapidamente arriviamo alla fine dei Barbari, breve spuntino e montata la corda entriamo nel Meandrino, cercando i segni di passaggio per individuare la strada giusta da percorrere. Il primissimo tratto, quello già rilevato nel 2016 lo superiamo con facilità arrivando al bollino blu che avevamo lasciato, da qui si prosegue con il rilievo. Stefano fa strada con il palmare, Lucia segue segnando i punti ed io al Distox. Il meandro si fa sempre più stretto, ogni metro una curva è un continuo serpeggiare, il Distox ed il palmare comunicano solo se ci passiamo gli strumenti tra di noi facendoci perdere un sacco di tempo, sicuramente l’errore è il nostro che ci dovevamo disporre in maniera differente dall’inizio. Avanziamo ancora qualche metro poi Stefano non sa più dove passare, in alto è stretto, in basso è stretto, ovunque guardi il passaggio sembra non esserci. Guardando il palmare vediamo che abbiamo fatto poco più di 100m ed immaginiamo che siamo arrivati al famoso Pastamatik che darebbe accesso al primo pozzo. Decidiamo di mettere il bollino fisso e tornare indietro, il Meandrino dovrà attendere ancora un po prima di essere aggiunto al nostro rilievo, d’altronde abbiamo ancora molte cose in sospeso e metterci anche questo non è il caso. Quando sarà il momento lo affronteremo, perchè lo affronteremo.

Matteo