05/03/2016, Grotta di Monte Cucco.
Appuntamento alle 08:00 nella sede del GSCAIPG, siamo in tre, io (Matteo), Francesco S. e Lucia. Carichiamo tutto il materiale e partiamo, subito breve sosta per recuperare le batterie del trapano a casa di Alessandro U. e prenderlo un po’ per il culo dato che l’ennesimo palmare nuovo di pacca (3°) non funziona.
Arriviamo a Sigillo dove ci aspetta Nadia, colazione e si sale a Pian di Monte, qui ci accoglie il solito vento forte che ultimamente caratterizza tutte le nostre uscite. Entrati in grotta ci cambiamo e divisi in due squadre partiamo, io e Francesco con passo veloce alternato da una vera e propria corsa nel tratto dei Barbari e Burella arriviamo in un ora oltre i Cunicoli del Vento dove il nuovo meandro attivo trovato poche settimane prima ci aspetta, Lucia e Nadia invece si godono la discesa senza fretta. Arrivati al meandro ci togliamo l’attrezzatura e Francesco tenta il passaggio senza successo, vado avanti io e dopo alcuni sforzi supero la lunga strettoia, bene sembra che si allarghi un pochino, avviso Francesco e proseguo l’esplorazione del meandro, altra serie di strettoie meno scomode della precedente e proseguo fino ad uno sfondamento del meandro di 3 metri, qui mi fermo e torno indietro. Raggiunto Francesco e ci mettiamo al lavoro per tentare di rendere leggermente più comoda l’uscita dalla strettoia disostruendo. Adesso anche Francesco ci passa e nel frattempo ci hanno raggiunto anche le due ragazze alle quali diciamo di recuperare tutto il materiale che avevamo lasciato alla fine del Cunicoli del Vento perché il meandro và. Disostruiamo anche la seconda strettoia e procedendo tutti e 4 insieme e facendo il passa mano con il materiale fino allo sfondamento, armo doppio e scendiamo, la forma sembra cambiare dalla prima parte dove il meandro è stretto e poco alto mentre adesso si alza e rimane leggermente più largo di prima, anche la pendenza aumenta. Proseguiamo fino ad arrivare su un restringimento dal quale si intravede un nuovo sfondamento, decidiamo di allargarle la strettoia ma ci accorgiamo di aver dimenticato parte del materiale necessario nella prima parte disostruita. Presi dall’euforia esplorativa prima decidiamo di tornare indietro e recuperare il materiale poi dando uno sguardo veloce all’orologio prendiamo la decisione più saggia, quella di uscire, avevamo detto che saremmo stati per l’ora di cena in sede dove si stava svolgendo il corso di rilievo dell’OTTO Umbria e se proseguiamo con l’esplorazione faremo sicuramente tardi mettendo anche in allarme chi ci aspettava. Compattiamo il materiale e iniziamo la lenta risalita, il nuovo meandro ci mette duramente alla prova con noi stessi facendoci usare gran parte delle energie fisiche e mentali, portandoci al solito pensiero “ma chi cazzo me lo fa fare”. Una volta raggiunto il Canin ci sembra quasi di essere fuori, niente più strettoie e scomodi passaggi solo i grandi ambienti della vecchia grotta che ci portano fino all’uscita. Sono le 21:00 quando avvisiamo della nostra uscita con Lorenzo che scalpita per avere i dettagli dell’esplorazione, arriveremo in sede alle 22:30, meglio tardi che mai.
Il meandro lo chiameremo Smussa Anche visti i numerosi lividi che il giorno dopo ci ritroviamo addosso.
Matteo, Francesco, Lucia, nadia