21/12/2014, Grotta di Monte Cucco.
Alle 9 al Bella Napoli di Ponte San Giovanni…..siamo carichi a puntino……alla fine siamo ʺsoloʺ in tre: Francesco, Matteo e Lorenzo, direzione grotta di Monte Cucco. Non sì è dormito molto la notte precedente, ed oltre alla pesantezza delle corde e del trapano il vento tira da Nord-Est, contrario alla nostra direzione, sembra non sia contento che entriamo in grotta. Senza troppe soste filiamo fino al terrazino del Gitzmo. Notiamo con gran piacere che Giuseppe Carsetti del gruppo speleologico ALVAP di Pioraco (uno che come noi la speleologia la fà principalmente in grotta) venerdì ha sostituito la corda sotto il tiro nel vuoto del baratro, facendo tornare sicura la progressione di quel tratto accessibile a tanti.
Giunti sul gitzmo, a circa 100mt dalla sommità, sistemiamo un armo lesionato che la volta precedente ci aveva fatto interrompere le operazioni di mappatura. Lorenzo si fa carico delle corde e si avvia ad armare il PX, mentre Francesco e Matteo continuano con il rilievo della parte terminale del pozzo. Nel ripercorrere l’armo rifatto ormai due anni fa, Lorenzo salta un frazionamento, creando come la corda esistente un unico tiro da circa 60 m e facendo male i conti con l’elasticità della corda. Inoltre le maglie rapide che abbiamo scelto al gruppo sono piccole e le corde da 10mm che abbiamo portato entrano con molta fatica una volta che la maglia rapida è completamente aperta. Mentre Lorenzo finisce di armare il PX, Matteo e Francesco iniziano a discenderlo ma arrivati al tiro nel vuoto da 60 si rendono conto che la corda è corta e non si riesce a fare la chiave. Non sentendosela di farsela con i bloccanti e vista anche l’ora che si avvicina a quella stabilita per rientrare, iniziano la prima parte del rilievo della galleria dei Belgi……La comunicazione tra la testa e la base del pozzo è impossibile…….le urla arrivano in un insieme di parole miscelate, senza senso e quindi inutili…..E’ impressionante la quantità di condotte in arrivo su questi grandi pozzi, specialmente se si ha la presunzione di riuscire, prima o poi, a rilevarle. Come solo in grotta può succedere i tempi si dilatano al di fuori del concepibile e con tanta pazienza, una volta riuniti, ci avviamo per riemergere verso il mondo di tutti…..Quello che ci aspetta fuori è uno dei celi più stellati che conosciamo, non ci sono ne le nuvole ne la luna e si possono vedere alcune stelle cambiare colore……sarà forse colpa del buio e della fatica. Una pizza veloce ed alle 22.15 siamo in macchina ognuno per la sua strada con dei nuovi dati da aggiungere al giovane rilievo……
Spinelli Francesco
Guiducci Matteo
Brustenghi Lorenzo