06/09/2014, Grotta di Monte Cucco.
Consapevoli che il giorno dopo ci aspettava una giornata impegnativa con l’uscita al Faggeto Tondo decidiamo di andare ugualmente al Cucco per proseguire il rilievo e risalire due camini al Saracco. La giornata inizia subito male con il telefono di Lorenzo che si rompe perché, per la seconda volta in meno di un anno, mentre chiude lo sportello ce lo schiaccia in mezzo; forse da lì avremmo dovuto immaginare come sarebbe proseguita l’uscita. Arrivati sul posto Lorenzo e Francesco fanno alcune prove con il DistoX constatando però che ci sono dei problemi con la bussola e rendendo inutili le operazioni di rilievo; dopo un bel rosario (non sarà l’unico) decidiamo di dedicarci alle risalite dei due camini lì vicino. Neanche il tempo di iniziare e subito il trapano, che abbiamo in prova ʺpre-acquistoʺ, decide di non andare come dovrebbe con la conseguenza di piegare la punta da 6. Senza quest’ultima non possiamo fissare i multi monti che abbiamo in abbondanza e ci rimane solo la punta da 8 e due fix. Ma chissenefrega, risaliamo uguale. Mettiamo insieme tutti i cordini a nostra disposizione ed, utilizzando tutti i naturali possibili e solo uno dei due fix disponibili, Lorenzo completa entrambe le risalite che, purtroppo, chiudono su fessura. Soddisfatti comunque per le risalite fatte, meno per le mancate prosecuzioni cerchiamo di recuperare la corda dalla risalita più alta dentro il Saracco; ci metteremo un’ora e mezzo lesionando la corda quasi al punto di tagliarla. Avendo ancora tutto il pomeriggio a disposizione ci dirigiamo nella vicina zona labirintica, che conduce al Salone Staffa, per avere una vaga idea di quello che ci aspetta quando faremo il rilievo di questa zona molto vicina ma così poco conosciuta e frequentata. In effetti si rivela subito una gigantesca groviera con diverse gallerie principali grandi e, decine e decine di gallerie più piccole che si intrecciano tra di loro, il tutto disposto su più livelli. Tutta la zona è interessata da grandi frane, riconcrezionatesi in un secondo momento, e ricchissime di fango denso e pesante. Dopo qualche ora che vaghiamo la stanchezza si fa sentire e si decide di ripartire, ma la curiosità è più forte di me e mentre aspetto gli altri due che risalgono da un pozzetto continuo lo slalom tra gallerie e colonne fino ad un pozzo di 5m armato con un canapone. Incuriosito convinco gli altri due e armiamo con la nostra corda e l’ultimo fix. Quando Lorenzo ha finito mi dice ʺora vai tu io non vengoʺ e senza pensarci troppo scendo ritrovandomi ben presto sulla cima di un ambiente molto grande del quale non vedo il fondo e senza riuscire a capire se è una galleria o il Salone Staffa; sulla volta ci sono enormi stalattiti e per proseguire va sceso uno scivolo con una pendenza al limite del percorribile. Con la luce più forte riesco ad illuminare tutto; è bellissimo, è il Salone Staffa. Nel frattempo arrivano anche gli altri due, fomentati dal racconto di ciò che vedo, e giriamo un po’, anche qui è pieno di gallerie che partono. Soddisfatti e stanchi ripartiamo, questa volta per davvero, con Lorenzo che mi ripete ʺfatte i cazzi tui, basta de guardare in giro!”. Usciti troviamo Rudy e la Claudia che ci aspettavano e poco dopo arriva Luca e Massimo che avevano armato il Faggeto per la gita del giorno dopo.
Lorenzo Brustenghi
Matteo Guiducci
Francesco Spinelli